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Calcio

Come si diventa arbitro di calcio nel 2023?

Se ti piace il calcio e vuoi contribuire alla sua regolamentazione, diventare arbitro può essere un’opzione interessante. In questo articolo ti forniremo informazioni su come diventare arbitro di calcio e i requisiti necessari per farlo.

Conoscere le regole del gioco
Per diventare un arbitro di calcio professionista è fondamentale conoscere e padroneggiare le regole del gioco in modo molto approfondito. Gli arbitri sono infatti incaricati di far rispettare le regole durante le partite, garantendo un gioco leale e sicuro per tutti i giocatori e facendo in modo che la partita si svolga in modo corretto.

Per questo motivo, esistono corsi di formazione specifici per gli aspiranti arbitri, dove si insegnano le regole del gioco, le tecniche arbitrali e come prendere le decisioni giuste in ogni situazione.

Requisiti per diventare arbitro
Per diventare un arbitro di calcio professionista, ci sono alcuni requisiti che devono essere rispettati:

  • età minima: per fare l’arbitro in Italia devi avere almeno 14 anni
  • titoli di studio: non è necessario alcun titolo di studio specifico, è sufficiente il completamento della scuola dell’obbligo
  • forma fisica: è necessario avere un’ottima forma fisica per essere in grado di gestire i ritmi intensi delle partite di calcio e delle competizioni ufficiali
  • esami di abilitazione: per diventare arbitro di calcio è necessario superare esami di abilitazione definiti dalla federazione
  • corsi di formazione: è necessario partecipare a corsi di formazione specifici per gli arbitri, che includono la conoscenza delle regole del gioco, la tecniche arbitrali e l’interpretazione delle situazioni di gioco

Percorso di formazione
Il percorso formativo per diventare un arbitro di calcio prevede diverse fasi, a partire dalla partecipazione a corsi di formazione specifici organizzati dalle federazioni calcistiche nazionali. Durante questi corsi, gli aspiranti arbitri imparano le regole del gioco, la tecnica arbitrale e l’interpretazione delle situazioni di gioco. Al termine del corso, è necessario sostenere un esame teorico per verificare la conoscenza acquisita.

Una volta superati gli esami è possibile iniziare a arbitrare partite ufficiali. Per continuare a migliorarsi e mantenere la qualifica, gli arbitri devono seguire corsi di aggiornamento periodici e partecipare a seminari e workshop organizzati dalle federazioni calcistiche nazionali.

Come arbitrare ad alti livelli
Diventare un arbitro di calcio di livello professionale e lavorare in competizioni nazionali ed internazionali rappresenta il massimo obiettivo per molti aspiranti arbitri. Tuttavia, per raggiungere questo traguardo, è necessario grande impegno e dedizione.

Una volta acquisita la qualifica di arbitro di calcio, è possibile aspirare a diventare arbitro di livello professionale. Questo significa essere selezionati dalle federazioni calcistiche nazionali per arbitrare partite di calcio di alto livello, come quelle dei campionati nazionali o internazionali.

Per diventare un arbitro di calcio professionista, è necessario avere una vasta esperienza di arbitrato e dimostrare un alto livello di competenza tecnica e tattica. Inoltre, gli arbitri devono seguire corsi di aggiornamento periodici e partecipare a seminari e workshop organizzati dalle federazioni calcistiche nazionali e internazionali.

In Italia, ad esempio, la massima categoria arbitrale è quella di arbitro di Serie A, il massimo campionato di calcio italiano. Gli arbitri che raggiungono questa categoria hanno la possibilità di arbitrare le partite dei club più importanti e prestigiosi del paese.

A livello internazionale, è possibile aspirare a partecipare alle competizioni organizzate dalla FIFA, come la Coppa del Mondo di calcio. Tuttavia, per raggiungere questo livello, devono dimostrare un altissimo livello di competenza tecnica, tattica e di esperienza arbitrale.

Aspetti burocratici da rispettare per i professionisti
Gli arbitri di calcio professionisti devono aprire una partita IVA perché vengono considerati lavoratori autonomi. Le pratiche di apertura della Partita IVA possono essere svolte autonomamente o con il supporto di un commercialista abilitato o un servizio di consulenza fiscale online come Fiscozen, che potrà gestire anche tutti gli obblighi legati al lavoro autonomo come la contabilità, l’invio della dichiarazione dei redditi anche se percepisci l’indennità di disoccupazione.

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